martedì 20 dicembre 2011

18-12-2011: da Denver a New York

Sveglia alle cinque per chiudere la valigia e prendere il taxi alle sei meno un quarto. All'arrivo in aereoporto, sorpresa!, non posso pagare con carta di credito (e sí che ieri, quando abbiamo chiamato il taxi, l'avevamo menzionato esplicitamente). Mi tocca "sganciare" ottanta dollari "cash on the nail". Vado a fare il check-in e la tipa mi dice "la tua valigia è cinque libbre sovrappeso". Ed io "che, in chili, sarebbe?". Lei mi guarda come se parlassi arabo (e, essendo le sei del mattino, magari è anche vero). Provo a togliere qualcosa dalla valigia ma mi infastidisco subito. Non mi resta che pagare (almeno ora posso usare la carta di credito). A questo punto sono furioso. Il controllo di sicurezza passa senza problemi e mi imbarco puntuale (e puntualmente mi addormento per due ore).
Mentre atterriamo, abbiamo una bellissima vista di Manhattan (io, quasi, perché ho un posto di corridoio all'altezza dell'ala). Il ritiro del bagaglio mi regala un ennesimo momento di suspence: la mia è una delle ultime valigie ad uscire. Prendo il taxi e arrivo in albergo.
L'albergo è, francamente, brutto. La stanza è piccolissima e, nel bagno, c'è un tubo (riscaldamento? acqua calda?) che fa vapore! Cosí tanto vapore che si forma condensa sul soffitto! Ho da fare una cosa urgente (oggi è l'ultimo giorno per chiedere di dare una contribuzione alla conferenza "SPIE" dell'anno prossimo) e mi metto a lavorare nonostante tutto. Una volta mandata la richiesta, scendo alla reception, spiegando il problema e, in risposta, mi fanno un "upgrade" e mi cambiano di stanza. La nuova stanza è migliore ma ancora non ha un armadio (né una cassettiera!). Almeno qui il bagno "funziona" normalmente.
Finalmente posso uscire e vedere dove sono. Con cinque minuti di passeggiata sono sulla 5th Avenue, costeggiando Central Park. Che emozione! Passeggio per un po' verso sud e presto mi accorgo che questa città è proprio grande. Sono partito dall'87ma strada e in mezz'ora non arrivo nemmeno alla 70ma! Guardo i palazzi e la gente con uno sguardo inebetito. Mi sembra di vivere un sogno. 
Torno in hotel perché alle 5.30pm offrono il vino. Insomma, nonostante l'albergo non mi piaccia, ha una cosa carina. A questo punto, bisogna organizzare la cena e chiedo aiuto alla receptionista che mi trova un "diner" qui vicino.
Il "diner" è la quintessenza della cucina USA. È quello che vediamo in ogni film dagli anni '50 ad oggi. Arrivo ed il posto è affollato da una cena natalizia di un gruppo. Mi siedo da una parte e mangio la mia bistecca! 
A questo punto torno in camera e metto la sveglia perché mi aspetta un'alzataccia...
Ciao
Dr.Ed

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