mercoledì 7 dicembre 2011

03-12-2011: Washington D.C.

Dormire un'ora prima di un volo intercontinentale non è proprio uno scherzo. In qualche modo arrivo all'aereoporto (e con grossi problemi intestinali sui quali non mi dilungo). Il primo volo è a Madrid ed è quasi uno scherzo (ormai prendo Tenerife-Madrid come se fosse un autobus di linea). Il secondo volo è Madrid-Parigi (Charles de Gaulle). Il Parigi "CDG" è un aereoporto che non amo e, infatti, per cambiare di terminal ci fanno uscire dalla zona "sicura" e, dunque, mi tocca rifare il controllo di sicurezza (oltre, ovviamente, al controllo dei documenti visto che sto uscendo dalla zona Schengen). Una gran seccatura. Al controllo di sicurezza il tipo si innervosisce perché ho i caricabatterie di macchina fotografica e computer. Quando vede una tasca interna dello zaino si innervosisce ancora di più e non so se arrabbiarmi o ridere quando gli mostro il contenuto: medicine (con, in bell'evidenza, un medicinale sulle cui virtù non mi dilungo...).
Per l'imbarco per l'aereo per Washington ci portano con un bus fino ad un altro edificio e poi... ci lasciano nel bus chiuso con il riscaldamento acceso! Dopo le nostre proteste ci fanno scendere... e ci lasciano sotto la pioggia! Finalmente ci fanno entrare nell'edificio e, quindi, nel "finger" che ci porta nell'aereo. Mah.
Il volo intercontinentale è lungo ma senza niente di rilievo. Arriviamo un po' in ritardo e, dunque, al controllo dei passaporti ci siamo solo noi. Meglio. L'attesa è lunga ed il mio controllo fila via liscio senza problemi (quando il tipo vede il passaporto italiano dice "ah, il Paese di Berlusconi!"). Un taxi (per modici settanta dollari) mi porta in albergo e, dopo nemmeno un'ora, sono già in compagnia di una mia collega e amica. Andiamo a mangiare in un ristorante vicino al mio albergo. Una cosa veloce. Io sono un po' stanco ma veramente felice di vederla. Domani mi mostrerà Washington.
Ciao
Dr.Ed

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